Caratteristiche ampelografiche
Le viti di Barbera hanno foglie medie, pentagonali e pentalobate, di colore verde scuro con nervature verdi o rosate e ricche di tomento (la peluria che ricopre la superficie). I grappoli sono di media grandezza, piramidali alati o cilindrici alati e piuttosto compatti. Gli acini – facilmente riconoscibili a fine maturazione per il loro colore blu intenso – sono medi, ellissoidali, con buccia pruinosa e sottile e polpa succosa, dolce ma lievemente acidula.
Vini Barbera
La Barbera, a causa della sua elevata acidità fissa, è stata per anni sottostimata. Oggi, con l’evoluzione dei processi di coltivazione e vinificazione, è stata ampiamente rivalutata e si assiste alla produzione di ottimi vini, eleganti e strutturati.
Le sue uve, usate sia in purezza che in assemblaggio, sono piuttosto poliedriche e danno origine a vini di diverse tipologie: spumanti, novelli, rossi giovani e frizzanti, rossi fermi di medio corpo, rossi di media longevità e grande struttura.
I vini giovani hanno un bel colore rosso rubino intenso che comincia a virare su sfumature granate nelle versioni più mature. I profumi sono floreali e fruttati, con note di ciliegia e bacche rosse che evolvono, con l’affinamento, in note più complesse, speziate e di amarena e prugna.
I vini ottenuti da Barbera, se giovani, hanno dei tannini fini che donano una certa rotondità; con l’invecchiamento questi tannini diventano più decisi, rendendo la Barbera più densa e strutturata.
Barbera in Italia
La Barbera è un vitigno mutevole in struttura, gusto e aromaticità a seconda del luogo in cui viene coltivato. In Piemonte, zona storica per la sua coltivazione, si riscontrano differenze non solo tra Barbera del Monferrato, Barbera d’Asti e Barbera d’Alba ma anche all’interno delle stesse denominazioni.
Barbera del Monferrato
Tra le tre, la Barbera del Monferrato è quella più delicata e meno strutturata. Rosso rubino intenso, ha sentori di rosa, ciliegia e prugna e una spiccata acidità.
Barbera d’Asti
La Barbera d’Asti è più morbida, maggiormente strutturata e ha un’acidità minore rispetto alle altre due. Le diversità tra sottozone sono sensibili: ad esempio, a Costigliole e Nizza il vino è di grande struttura, più sapido e con maggiore acidità mentre ad Agliano, è fine e fruttato.
Barbera d’Alba
Per la Barbera d’Alba viene fatta una distinzione tra uve raccolte alla sinistra e alla destra del Tanaro. I vini della prima zona (Roero) sono più fini e di pronta beva. I profumi sono complessi, di ribes, mora, rosa canina, ciliegia, pepe verde e vaniglia. Al gusto è piacevolmente fresco, leggermente tannico e di buona struttura. Nella seconda zona (Barolo), il vino, che richiede un affinamento più lungo per esprimersi, è pieno, asciutto e di struttura maggiore.
Vitigno Barbera
Spostandosi in Lombardia, la Barbera è ampiamente coltivata nell’Oltrepò Pavese dove viene usata nella percentuale dell’85% per la DOC Oltrepò Pavese Barbera, un vino vivace o frizzante, rosso rubino con sfumature violacee e una spuma compatta. Il suo profumo è fruttato – con sentori di fragole, lamponi e more – floreale e vinoso. In bocca è fresco, vivace, ben strutturato e abbastanza persistente.
A Piacenza, la Barbera non viene utilizzata solo per la DOC Colli Piacentini Barbera, ma anche in assemblaggio con la Croatina per la produzione del Gutturnio, un vino che in gioventù è fruttato e di pronta beva mentre con l’invecchiamento acquista maggiore struttura e profumi più complessi. Infine, sui Colli di Parma e di Bologna la Barbera è usata sia per la produzione di vini gradevoli, freschi e profumati che di vini invecchiati con maggiori doti di struttura e complessità.