Le anfore da vino
“Torniamo all’antico, sarà un progresso” scrisse nel 1871 Giuseppe Verdi uno dei più celebri personaggi che hanno visto i natali nelle terre parmensi. Chissà se alle Tenute-Venturini Foschi, nate proprio in quelle stesse terre (solo un poco più a sud), a qualcuno non sia venuta in mente questa frase quando si è deciso di utilizzare le anfore da vino in terracotta per la vinificazione del loro Gemma Gentile.
Già, perché l’uso delle anfore da vino in terracotta per la fermentazione e l’affinamento è antichissimo e sorprende che negli ultimi anni, dopo che sono state sviluppate macchine e tecnologie innovative per la vinificazione, molte aziende viticole siano tornate a un contenitore naturale così semplice ed essenziale.
Ma buttando un occhio alla storia e soprattutto alla tradizione della Georgia – dove la vinificazione nelle anfore, chiamate qvevri e diventate patrimonio dell’UNESCO nel 2013, è nata 8000 anni fa e non è mai passata di moda – molti produttori devono avere compreso che un ritorno alle origini, rielaborato in chiave moderna, poteva rappresentare un passo verso il futuro.